Nell’auditorium della scuola Grå (Grigio) ovvero il “Ventinovesimo viaggio straordinario” firmato dal maestro Isidoro Taccagni

Como, 14 maggio 2025

Si rinnova uno degli appuntamenti più attesi dell’anno scolastico al Pontificio Collegio Gallio. Da domani, giovedì 15 maggio alle 20.30, e poi venerdì 16 maggio in doppia replica (alle 10.00 e alle 20.30), va in scena nell’auditorium della scuola Grå (Grigio) ovvero il “Ventinovesimo viaggio straordinario” firmato dal maestro Isidoro Taccagni e dal suo Laboratorio teatrale della scuola primaria e secondaria di primo grado (elementari e medie) del Gallio. Come di consueto il Taccagni, figura rara e preziosa dell’istituto, che unisce passione artistica, visione pedagogica e sensibilità narrativa, ha ideato, scritto testi e musiche originali, realizzato e fatto realizzare ai ragazzi costumi e scenografia e dirigerà lo spettacolo. Grå significa “grigio” in danese, norvegese e svedese (le tre principali lingue scandinave). Si pronuncia grosso modo come “gro”. “Il grigio rappresenta l’omologazione, la perdita di fantasia – spiega Taccagni - in contrasto con la speranza del ritorno del colore, che è emozione, stati d’animo, identità”. Se il grigio evoca monotonia, conformismo o assenza di vitalità, al contrario, i colori vivaci (come il rosso, il giallo, il verde) presenti in natura, ad esempio nelle farfalle, sono spesso associati a gioia, libertà, diversità e vita.

“La storia è ambientata in un mondo dominato dai toni del grigio per volere di una strega cattiva che diventa un’imperatrice potente e astuta – dice sempre Taccagni – dopo aver bandito ogni colore, ogni diversità, ogni speranza”. Le case, le foglie e persino l’aria sono grigie. La corte è nera e solo i sacerdoti vestono di bianco. Ma una profezia parla del ritorno dei colori, simbolo di un tempo perduto. Farfalle variopinte, fragole rosse, mele gialle, erba verde: piccoli segni di una rivoluzione che parte dal basso e culmina con la cacciata dell’imperatrice. L’impianto scenico è ambizioso: sul palco si susseguono effetti sorprendenti con stoffe issate, giochi di fumo e luci. Agli appassionati di lirica non sfuggirà anche il richiamo scenico-musicale alla Tosca di Davide Livermore andata in scena alla Scala di Milano. Sono quasi 150 i giovani protagonisti di Grå. Sul palco 29 studenti delle medie per le parti parlate e cantate divisi tra bianchi e grigi, mentre 115 bambini della primaria animano l’esercito e il popolo, fino alla colorata festa teatrale. Tutto nasce da un lungo percorso di laboratorio artistico ed educativo, che come sempre coinvolge l’intera comunità scolastica. Il laboratorio è al trentunesimo anno di attività (con due anni di pausa durante la pandemia).

Grå è un omaggio alla fantasia, alla libertà, alla leggerezza e al coraggio di immaginare un mondo diverso: una metafora potente e attualissima dei nostri tempi, raccontata con stile di una favola. “Una favolona alla Andersen in salsa comasca” conclude Taccagni. La scelta del titolo in una lingua nordica e richiama proprio all’autore danese Hans Christian Andersen, grande sognatore e maestro della narrazione simbolica con “La sirenetta”, “Il brutto anatroccolo”, “La regina delle nevi” e “I vestiti nuovi dell’imperatore”. Il mondo grigio e uniforme di Grå evoca anche la profezia orwelliana di 1984, il celebre romanzo distopico di George Orwell. In quell’universo totalitario, ogni forma di pensiero indipendente, creatività e diversità è bandita: l’individuo è ridotto a ingranaggio di un sistema che controlla linguaggio, memoria e persino l'immaginazione. Tutte le rappresentazioni sono a ingresso gratuito e libero.